Silvia Camporesi © 2020
L’Isola delle Rose, 2020
inkjet print su carta Canson, montata su dibond,
con cornice Nielsen Natura 34 e vetro museale
cm 120×90
edit. 5 + 2 a.p.
inkjet print su carta Canson, montata su dibond,
con cornice Nielsen Natura 34 e vetro museale
cm 120×90
edit. 5 + 2 a.p.
Forzare il paesaggio
Il potenziale illusorio della fotografia, che contraddistingue la ricerca di Silvia Camporesi, viene articolato e sviluppato attraverso le suggestioni di tre luoghi italiani che, per le loro caratteristiche, rispondono a particolari caratteristiche di non comune o insolito e in cui appartiene una specifica forzatura del paesaggio, un intervento radicale che ha cambiato il destino del luogo in sé.
Tre ambienti documentati attraverso fotografie, video e materiali d’archivio che evidenziano l’ambiguità tra realtà e finzione, la necessità di cercare frammenti di memoria, le conseguenze di una certa antropizzazione sfrenata e la curiosità che si nasconde in contesti ai margini della normalità.
L'”Isola delle Rose“, una piattaforma artificiale di 400 m² che sorgeva nel mare Adriatico a 11,612 km dalla costa di Rimini e 500 m al di fuori dalle acque territoriali italiane.
Tre ambienti documentati attraverso fotografie, video e materiali d’archivio che evidenziano l’ambiguità tra realtà e finzione, la necessità di cercare frammenti di memoria, le conseguenze di una certa antropizzazione sfrenata e la curiosità che si nasconde in contesti ai margini della normalità.
L'”Isola delle Rose“, una piattaforma artificiale di 400 m² che sorgeva nel mare Adriatico a 11,612 km dalla costa di Rimini e 500 m al di fuori dalle acque territoriali italiane.
Lo specchio di Viganella, un paese di 200 abitanti in Valle Antrona (provincia del VCO). Dall’11 novembre al 2 febbraio di ogni anno, per 83 giorni, il paese è in totale assenza di sole a causa della montagna di fronte. Per questo motivo, nel 2006 l’allora sindaco Franco Midali e l’architetto Giacomo Bonzani decisero di costruire uno specchio di 40 metri quadrati vicino al paese, capace di riflettere la luce del sole in direzione della valle, anche nei mesi bui. Infine, il paese di Fabbriche di Careggine. Un paese fantasma in provincia di Lucca, nel comune di Vagli Sotto, abbandonato nel 1947 e poi sommerso dalle acque del lago artificiale di Vagli formatosi in seguito alla costruzione di una diga idroelettrica. Il lago di Vagli, il più grande bacino idroelettrico della Toscana, è stato svuotato per manutenzione in quattro occasioni, l’ultima nel 1994. Da allora, il comune di Fabbriche di Careggine non ha mai visto la luce.
(Estratto dal testo di Angel Moya Garcia a “Forzare il paesaggio“, mostra personale di Silvia Camporesi presso z2o Sara Zanin, Roma, 2020)
Silvia Camporesi © 2020
Insulo de la Rosojo (cartolina), 2020
Inkjet print su Carta Canson + passe-partout,
montata su dibond, con cornice in legno
cm 40×30
edit. 5 + 2 a.p.
Inkjet print su Carta Canson + passe-partout,
montata su dibond, con cornice in legno
cm 40×30
edit. 5 + 2 a.p.
Silvia Camporesi © 2020
Il sole riflesso (polittico), 2020
4 Inkjet print su Carta Canson montate su dibond,
con cornice Nielsen Natura 34 e vetro museale
(2 cm 60×80 , 2 cm 60×40, totale cm 180×80)
edit. 5 + 2 a.p.
4 Inkjet print su Carta Canson montate su dibond,
con cornice Nielsen Natura 34 e vetro museale
(2 cm 60×80 , 2 cm 60×40, totale cm 180×80)
edit. 5 + 2 a.p.
Silvia Camporesi © 2020
17 Dicembre 2006, 2020
Disegno a matita su carta con
passe-partout e cornice in legno
cm 40×30
pezzo unico
Disegno a matita su carta con
passe-partout e cornice in legno
cm 40×30
pezzo unico
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